La storia

La Villa Sacro Cuore è un edificio che risale al Cinquecento. La ristrutturazione novecentesca dell’edificio venne progettata per accogliere numerose persone contemporaneamente e adibita a sede per esercizi spirituali. Nel 1984 la proprietà della villa passò dai gesuiti all’Arcidiocesi di Milano

Il 23 ottobre 1523, i Nobili Morigia comprano la Villa e 614 pertiche di terreno. Territorio Zuchono Sancti Joanni, pieve di Agliate, Ducato di Milano”. Il 24 Marzo 1546, l’erede del patrimonio, Giacomo Antonio Morigia che insieme a Sant’Antonio Maria Zaccaria aveva fondato l’Ordine dei Padri Barnabiti, un mese prima di morire lascia la Villa e molto del suo patrimonio ai religiosi Barnabiti.

Questa Casa ospitò San Carlo Borromeo, Altro grande personaggio che abitò in questa casa è Sant’Alessandro Sauli figlio del Senatore di Milano ma di provenienza genovese, confessore di San Carlo e di Niccolò Sfondrati poi Papa Gregorio XIV. Alessandro divenne Vescovo di Aleria in Corsica e fu il difensore dell’isola sempre minacciata dai Turchi. Quando fu nominato Vescovo di Pavia scrisse il 13 luglio del 1591 a Padre Carlo Bascapè: “Venuto che sia a Milano e statovi cinque o sei giorni, voglio che ci ritiriamo a Zuccone san Giovanni e ivi diamo ordine a tutte le cose, incominciando a dare quella buona e migliore forma alla casa vescovile di Pavia la quale desidero abbia piuttosto odore di religione che di corte temporale…”.

Soggiornò in questa casa anche il Venerabile Cosimo Dossena che aveva combattuto accanto a Ottavio Gonzaga e al Gran Duca d’Austria contro i Turchi a Lepanto. Si fece barnabita e divenne Generale dell’Ordine. Fu poi nominato Vescovo di Tortona. Anche Giuseppe Parini veniva spesso a Zuccone riverire i suoi antichi maestri; fu iniziato alle belle lettere proprio dai padri Barnabiti.

Il 15 aprile 1805 avviene la soppressione Napoleonica della Casa. I Religiosi vengono allontanati e dispersi.

Da qui iniziò una spoliazione sistematica e un degrado pauroso. Tutto sparì, fu venduto o rubato. Ma la Provvidenza di Dio vigilava.

L’ingegner Susani la compera e vi impianta un allevamento di bachi da seta e la trasforma poi in filanda. Il 3 febbraio 1917 la Compagnia di Gesù con Padre Beretta di Sirone, riscatta la Villa: fu senza dubbio l’anima della casa, si dice che qui realizzò una scuola di autentico cristianesimo.

Dopo anni di paziente restauro il 4 giugno 1922 viene inaugurata e chiamata “Villa Sacro Cuore” giacché in quella occasione fu posta la statua del Sacro Cuore, alta m 4,80 sulla torretta della casa.

Doveva esserci il Cardinal Ratti ma qualche mese prima divenne Papa col nome di Pio XI. Furono momenti di gloria in quanto la casa esprimeva tutta la sua missione negli esercizi spirituali in modo particolare per gli operai e in seguito per i fidanzati.

Nel 1984 i Padri Gesuiti lasciano la Villa che passa alla Diocesi di Milano, e così, inizia la sua nuova storia, diventando casa di spiritualità della Diocesi di Milano.

“Un luogo nel quale accogliere il popolo di Dio per accostarlo alla Parola del Signore, per fargli gustare, per insegnargli a leggere la propria vita nella Sua Luce”. (Cardinal Carlo Maria Martini)